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al testo di Marina Pacifici
All’orizzonte terso di nostalgia
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All’orizzonte terso di nostalgia le mie rondini fugaci scomparvero nell’addensarsi cupo di nubi minacciose fra i dispersi nevai della solitudine.
Nel vento gelido d’autunno giunge al cuore ferito la carezza dei ricordi.
Malinconiche foglie disperse dalla tramontana i compagni d’allora, soldati in trincea, son tutti morti.
Mai più rifioriranno di sogni ed idilliache illusioni del cuore in abbandono gli assiderati rosai.
Lo splendore effimero di quel perduto autunno in dissolvenza non tornerà mai.
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